Eventi

2019

Cena d’altri tempi


2018

Disabilità relazione e riconoscimento sociale nell’epoca della tecnologia


L’Associazione Mani Guanelliane di Provvidenza arriva in un piccolo e sperduto villaggio del Congo

…si cucina sulla brace… si lavano le stoviglie con la fibra naturale che avvolge il tronco delle palme… si fanno le scope con le foglie delle palme… siccome manca l’elettricità si accende il fuoco, c’è molta legna e il mercato più semplice è quello del carbone.

L’Associazione Mani Guanelliane di Provvidenza ha avviato un atelier di cucito per giovanette (qualcuna di loro ha frequentato l’Università di Kinshasa).

Il progetto è coordinato da Mireille, la prima giovane del Congo che è entrata a far parte di Mani Guanelliane.

Suor Michela ha incontrato queste giovani per parlare loro di don Guanella e per fare un piccolo programma di formazione.

Ogni giorno s’incontrano per strada bambini che tendono la mano per ricevere qualcosa… e la Provvidenza arriva sempre!

Suor Michela incontra Chiara Castellani

Con l’Associazione Mani Guanelliane di Provvidenza nel mese di luglio 2018 sono arrivata a Kenge, villaggio della Repubblica Democratica del Congo.

In questo villaggio dove le case sono capanne tutto è rimasto come una volta…

Qui ho incontrato, presso l’Università da lei stessa fondata insieme alla Chiesa locale, Chiara Castellani. Ci siamo raccontate, come se fossero i titoli di tanti capitoli della vita, tante cose. Abbiamo sentito una grande sintonia e sembrava che ci fossimo conosciute da sempre.

Nei  suoi occhi e nelle sue parole, in un fisico, ormai logorato dalla fatica, e perfino con un solo braccio, ho potuto leggere i sogni di una donna di fede che ha creduto nel Signore Gesù e ha servito e serve i fratelli nel bisogno, sollecitata da un solo comando: amatevi come io vi amo.

Ho lasciato il Congo con una ricchezza spirituale grande. Questo è uno di quegli incontri che segnano la vita e  confermano nello Spirito che ciascuno di noi può essere il cambiamento che desidera per il mondo. E, pur non sapendo  se  per fede o per la magia dell’amore, questo ti sembra che accade, almeno per un attimo.

Ma chi è Chiara Castellani ?

Chiara Castellani è nata a Parma nel 1956. Si è laureata nel 1981 in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti all’Università Cattolica di Roma, dove si è specializzata in ginecologia e ostetricia. A 26 anni parte per il Nicaragua in un programma di volontariato civile. È con lei il marito, anche lui medico. Li aveva uniti il sogno giovanile di sposarsi e di andare a servire nei Paesi in Via di Sviluppo: un ideale imparato al catechismo domestico dei suoi genitori e maturato nelle comunità di base e nello scoutismo, attraverso una lettura radicale del Vangelo e scelte essenziali di vita. Con l’entusiasmo dei primi passi si dedica a far nascere “ninos morenos” con tanti capelli che, quando escono fuori, gridano l’inizio della loro grande avventura in una terra dove anche sopravvivere è una folle scommessa. Ma nel Nicaragua di allora i suoi sogni di donna da poco sposata e di giovane medico s’infrangono contro due drammatiche realtà. Da una parte la guerra civile, che la costringe a diventare chirurgo per curare corpi saltati in aria sulle mine o falciati dalle katiusce. Dall’altra la perdita del marito, che dopo un anno di felicità la lascia per un’altra donna, incontrata durante le lunghe assenze per le visite sanitarie nei villaggi di montagna. Uscita dolorosamente dai sogni della giovinezza, “doctora Clarita” rimane fedele alle sue scelte e lavora per sette anni in Nicaragua, in situazioni drammatiche, senza arrendersi alle tentazioni di fuga. Terminata la missione in America Centrale, parte per l’Africa, il continente sognato fin da bambina. L’AIFO le affida la direzione di un ospedale fantasma, abbandonato dai belgi a Kimbau, regione del Bandundu, nello Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo. È la scoperta di un’Africa bellissima e terribile, affascinante e sconvolgente nelle sue contraddizioni e nelle ferite che non si rimarginano mai.(Cenni tratti da Un Passero con un’ala soltanto)

2017

Festa dei volontari

10 anni di servizio del “Centro per tutti Benedetto XVI”

3 luglio 2017 – Scalea – Evento culturale UGUAGLIANZE DIFFICILI Territorio Buone Prassi Paradossi – organizzato da Mani Guanelliane di Provvidenza e Oasi Federico


2016

25° anniversario della beatificazione di Chiara Bosatta

Secondo compleanno di Mani Guanelliane di Provvidenza


2015

Cento anni dalla morte di Don Guanella

Don Guanella in giro per l’Italia a salutare i suoi amici e a sollevare i cuori sconsolati. Fino al  1° giugno 2015  l’urna con le spoglie di san Luigi Guanella attraverserà gran parte dell’Italia. Don Guanella che da vivo non è mai stato in sagrestia non riesce a stare neppure da morto chiuso in un santuario. È l’anno centenario della morte (24 ottobre 1915 – 24 ottobre 2015). A Perugia, seconda tappa del “pellegrinaggio”, le spoglie del “Servo della carità” arriveranno il 20 aprile. Dopo Firenze e Perugia (unica tappa in Umbria), le spoglie sosteranno in altre città del Centro-Sud, tra cui Loreto, Roma, Napoli, Alberobello, Bari, Cosenza, Messina, Agrigento. Diverse le iniziative promosse dalle Figlie di Santa Maria della provvidenza-Opera femminile don Guanella, dai Servi della Carità-Sacerdoti guanelliani  e dall’associazione dei Cooperatori guanelliani. A Cosenza saranno presenti i giovani, le persone disabili, le famiglie e gli amici dell’Oasi Federico, Associazione che s’ispira al pensiero e al cuore di Lugi Guanella. (Se  vuoi saperne di più www.oasifederico.org).

Gennaio 1915- 2015  Terremoto di Avezzano

ROMA, 04 Febbraio 2015 (Zenit.org)
Al termine dell’Udienza, Papa  Bergoglio ha  benedetto due stele di marmo destinate alla cattedrale di Avezzano, in occasione del centenario del terribile terremoto nella Marsica che provocò 30mila vittime. Le stele ritraggono i volti dei santi Luigi Orione e Luigi Guanella, tra i primi ad accorrere in soccorso della popolazione.

Fui ad Avezzano…paesi e borgate rasi al suolo come fieno sotto la falce (Don Guanella, 18 gennaio 1915)

IL TERREMOTO DI AVEZZANO 1915 (www.enzocoletta.tv) (1)

DUE SANTI SULLE MACERIE DEL TERREMOTO DELLA MARSICA: DON ORIONE E DON GUANELLA

leggi in Storia e Pagine guanelliane scelte e ascolta
Video: Messa nel centenario del terremoto della Marsica. Omelia di Mons. Santoro (12 gennaio 2015).

2014

Il 15 novembre 2014 il gruppo Volontari Mani Guanelliane di Provvidenza accoglie le suore guanelliane con don Fabio e suor Lidia che sono andati a fargli visita.

Il volontariato

Il modello di Oasi Federico:

un’esperienza da esportare

Il giorno 15 novembre l’Oasi Federico ha ricevuto una gradita visita da parte de La Squadra, gruppo di pastorale giovanile guanelliana, con suore provenienti da varie regioni d’Italia e Svizzera, ma originarie di diversi Paesi, insieme a don Fabio.

Si è parlato di volontariato nell’ambito della relazione d’aiuto; un modello, messo in atto presso i servizi gestiti dall’Oasi Federico in Calabria.

Suor Michela, potremmo dire madrina dell’evento, sul modello pedagogico di san Guanella ha posto l’attenzione su temi fondamentali, quali: il dono del proprio tempo e il lavoro diventa missione e solidarietà; parla del valore universale dell’inclusione per tutti e di come tendere a un rapporto aperto “con ciascun volto che incontriamo” in una relazione duale con Dio e con il fratello che ci vive accanto o incontriamo sulla strada. Gran parte del dibattito è stato guidato da Daniela Maccari, biologa e responsabile del cammino di formazione dei volontari che sono membri dell’Associazione Mani Guanelliane della Provvidenza. Una realtà fortemente voluta da suor Michela. Questa associazione di volontariato é promotrice di una serie di iniziative legate alla formazione attraverso un percorso di crescita spirituale, personale e professionale.

Numerosa la presenza di volontari e stagisti provenienti dai “Licei Tommaso Campanella” di Belvedere Marittimo; giovani ragazzi e ragazze, hanno arricchito l’incontro attraverso emozionanti testimonianze. Le loro storie: Daniela Lanuara, studentessa universitaria ha voluto donarci “Conciliare università e volontariato non è impossibile”; Maria Francesca Donato insieme a Federica Bergamo “Lo stage formativo ci ha fatto sentire il calore della famiglia Oasi Federico, che ci ha coinvolto facendoci SI al servizio”; Roberta Bandiera “L’esperienza di volontariato ci fa superare lo scoraggiamento e dona forza nuova per vivere con entusiasmo”; Tiziana Vinci ha presentato: “Per un avvenire più bello facciamo spazio ai volontari junior”. Ultima esperienza di Mani Guanelliane di Provvidenza iniziata con i bambini, nell’estate 2014.

La Squadra guanelliana ha mostrato interesse e partecipazione alla vita dei volontari e del Centro, esprimendo parole di compiacimento; rallegrandosi per “quanto bene si potesse fare…”. Si sono fatti interpreti di tutta la La Squadra, suor Sara, suor Anna, suor Cristina e don Fabio. Hanno invitato tutti i presenti e le loro famiglie ad unirsi in un viaggio su “le orme di san Guanella”, per conoscere il cuore e il vissuto del Santo; tra le esperienze proposte: il Cammino di Santiago, il volontariato internazionale, il campo in Romania e sui passi di don Guanella.

Suor Michela conclude la manifestazione, ringraziando con il cuore in mano tutti i giovani per la loro partecipazione, appassionata e senza la fretta dell’orologio. In particolare ha ringraziato il gruppo di suore con suor Lidia e don Fabio venuti in Calabria a conoscere la realtà dell’Oasi Federico. La Squadra ha visitato il Centro per tutti Benedetto XVI alla Marina di Belvedere (Centro diurno per giovani/adulti disabili), Villa Federico a Scalea (Spazio Gioco per tutti con spazi inclusivi per tutti i bambini e spazi con servizi speciali previsti per bambini con disabilità).

Don Fabio augura un reciproco sostegno e amicizia fraterna. A nome di tutta La Squadra scrive sul Registro delle visite importanti un messaggio che è tutto un programma di incoraggiamento per poter essere protagonisti nel fare il bene: «Che bella boccata di aria fresca, viva, marina! Stupiti e contenti lasciamo qui i nostri occhi interessati e coinvolti, ma ci portiamo via ammirazione e un morso di tanta invidia. Che Dio faccia ponte tra i nostri slanci e ci faccia ritrovare».

Francesca Maratea

La Squadra con suor Lidia e don Fabio visitano l’Oasi Federico

Il bene può anche…”scioccare”

Meraviglia, stupore, gioia, sorpresa, sono soltanto alcuni dei sentimenti che abbiamo provato entrando nella sede della Onlus Oasi Federico a Belvedere Marittimo lo scorso 15 novembre 2014.Eravamo in dodici: un sacerdote guanelliano, otto suore guanelliane che facciamo parte de La Squadra di Pastorale Giovanile Vocazionale della provincia italiana delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza e altre tre consorelle guanelliane che operano in terra calabra e si occupano di pastorale giovanile.

Ci eravamo detti che non c’era bisogno di preparare nulla per questo incontro perché lo scopo era quello di vedere la realtà, di conoscere le persone che operavano, di stabilire un primo contatto per un eventuale rapporto di collaborazione.

E così è stato! L’accoglienza numerosa e calorosa dei volontari e dei professionisti di questa bellissima organizzazione è stata davvero toccante. Siamo rimaste “scioccate” da tutto il bene che si compie e da come si svolge.

Suor Michela ci ha portato a vedere anche Villa Federico a Scalea e ci ha raccontato il progetto che si sta portando avanti in quella sede.

Ci siamo detti che è davvero bello trovare giovani volontari e professionisti che collaborano con tanta passione nella promozione e nell’inclusione delle persone con disabilità.

Ci siamo resi disponibili per stabilire ponti, per sommare le nostre forze e per collaborare dove la Provvidenza vorrà.

Ringraziamo il Signore di aver suscitato nel cuore di suor Michela e di alcuni giovani questo sogno che è diventato realtà.

Speriamo di poter rivederci presto e sapete, amici di Oasi Federico, che d’ora in poi ci sono altre 12 persone che “fanno il tifo per voi”.

Sr. Sara Sánchez

Diamo la parola ai protagonisti

Il 15 novembre 2014 c’è stato un appuntamento con le suore della Pastorale Guanelliana e don Fabio.

È stato un incontro diverso rispetto agli altri, in quanto erano presenti anche tutti gli stagisti, gli operatori e i volontari.

Questo pomeriggio passato con loro mi ha fatto capire la vera importanza di questa associazione e ha dato ulteriore valore al mio servizio.

È stato emozionante sentire da suor Michela e dalle altre suore le loro testimonianze e le loro esperienze.

Quando suor Michela ha parlato di come è nato il Centro per tutti Benedetto XVI e quanto impegno c’è voluto, era come se avessi avuto un groppo in gola, perché in quel momento mi sono sentita anche io partecipe, nel mio piccolo, del lavoro che si fa in questo gruppo spettacolare.

Vedere la gioia dei nostri ospiti trasparire da uno sguardo, un sorriso, una parola mi ha fatto sentire fiera e onorata di far parte di questa grande famiglia che, è il caso di dirlo, non ha confini.

Grazie al volontariato sto scoprendo una realtà nuova, un servizio che nel sacrificio gratifica e questa realtà mi piace molto!

Maria Francesca Donato

Quattro pareti, tante sedie, infinite emozioni.

Tante sono state le emozioni racchiuse in un pomeriggio come un altro, ma con un’atmosfera particolarmente più intensa, tante quante sono state le persone presenti che mano a mano si sono tenute strette, per dare inizio a queste nuove conoscenze.

Ad accompagnare questo piacevole incontro, sono state le suore guanelliane con don Fabio, che ci hanno reso partecipi delle loro iniziative, delle loro idee e dei loro sogni.

Noi, Mani Guanelliane di Provvidenza, con tanta emozione e timidezza abbiamo reso noto il nostro servizio che ci impegna in questo lungo percorso di crescita formativa e spirituale.

I vari discorsi tutti contornati da semplici sorrisi e occhi pieni di bontà.

Complicità, ecco la parola giusta, complicità tra grandi e piccoli, tra sorelle e fratelli, il tutto in un’unione coinvolgente dettata da un unico sentimento: l’Amore.

Mariapia Terranova

Non tutti dopo il liceo hanno continuato il percorso formativo del volontariato e a dire la verità non è semplice perché quando si frequenta l’università il tempo disponibile è davvero ridotto.

Ma questa esperienza è troppo importante per non riuscire a trovare il tempo. In occasione dell’incontro del 15 novembre con le suore guanelliane insieme a don Fabio ho ricordato come con il passare del tempo mi sono resa conto che si tratta di vivere un amore incondizionato: dare senza voler nulla in cambio.

Questa giornata mi ha confermato nuovamente che il volontariato trasmette l’energia sufficiente per gestire le situazioni più “difficili” perché ti da una carica in più, come ha anche testimoniato Roberta.

Dona emozioni e sensazioni che non si possono spiegare a parole perché forse non esistono parole che esprimono questo stato d’animo. È grazie a qualcuno che ho imparato che sono i gesti più semplici a lasciare il segno e allora comprendi che, proprio come ci testimonia la vita del nostro caro Santo Luigi Guanella, “Nel fare il bene non si deve dire mai basta”.

Daniela Lanuara

Con entusiasmo ci siamo ritrovati per vivere assieme un momento di condivisione. Personalmente ho vissuto questo incontro con profonda gioia, consapevole dell’importanza del Volontariato.

Da parte mia ho dato testimonianza del gruppo dei ragazzi più piccoli (10/11 anni) che vivono l’esperienza del volontariato, e con il loro linguaggio semplice riescono a coinvolgere e arrivare al cuore dei coetanei che hanno qualche difficoltà. Ricca è stata per noi questa giornata in cui lo sguardo amorevole delle suore guanelliane e di don Fabio si è posato sulla realtà dell’Oasi Federico.

Tiziana Vinci

La parola passa alle stagiste

Siamo Giorgia e Sharon, abbiamo iniziato questa esperienza tramite la nostra scuola, i “Licei Tommaso Campanella”. Abbiamo deciso di aderire a questo stage per ottenere i crediti formativi e cosi abbiamo iniziato il percorso durante il quale siamo state invitate e abbiamo partecipato all’incontro del 15 novembre.

Eravamo al Centro quando man mano la sala si riempiva e, oltre a noi stagisti, erano presenti i volontari e gli operatori dell’Oasi Federico. Finché ad un certo punto abbiamo visto arrivare tante suore con un sacerdote, tutti guanelliani.

Alcune volontarie hanno condiviso e spiegato il motivo per cui hanno intrapreso questo cammino.

Sentire le loro testimonianze ci ha incoraggiate e grazie a questo abbiamo deciso di vivere questo tempo non semplicemente come uno stage fine a se stesso ma come un’esperienza personale.

Siamo rimaste sorprese e stupite dall’incontro e da quel giorno abbiamo vissuto diversamente lo stare con i ragazzi e i bambini del Centro per tutti Benedetto XVI. È piacevole stare con loro! E così abbiamo deciso che al termine dello stage entreremo anche noi a far parte delle volontarie dell’Associazione Mani Guanelliane di Provvidenza.

Giorgia Trieste

Sharon Belluscio

Comments are closed.